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Immagine del redattoreMattia Facci

Performance ottimale: istruzioni per l’uso (parte 2)

La mente è estremamente potente. Ti permette di visualizzare immagini, evocare emozioni, creare situazioni, senza alcun limite. Di fatto, che tu lo voglia o meno, questi processi li utilizzi in continuazione in ogni momento della tua vita.


Se hai voglia di un gelato cosa ti viene in mente?


A me una bella coppa al Cioccorì della gelateria al Bijou di Abano Terme.

Ho l’acquolina in bocca: riesco a sentire il sapore del riso soffiato completamente ricoperto di cioccolato bianco fuso, immerso nel gelato alla crema e bacio; riesco a sentirlo e quando immagino di annegarlo nella panna montata inizio a salivare peggio di un Bulldog Inglese, perso in una sensazione di piacere, pace e… giramento di scatole perché questo bucolico momento non posso viverlo di sicuro né oggi né nei prossimi giorni. Amen.

Ciò di cui sono sicuro è che la mia testa si è fatta un trip fantastico. Breve, ma fantastico!


Cioccorì a parte, cambia completamente oggetto e visualizza ora qualcosa di più importante per te, ovvero la gara che dovrai affrontare la prossima settimana: come la vivi?

Potresti sentirti sicuro, con la voglia di combattere come un gladiatore, pieno di entusiasmo e voglia di partecipare. Ottimo.

Potresti al contrario sentirti nervoso, frustrato, infastidito oppure impaurito.

Una sana tensione ci sta, lo sai anche tu.

Non ci sta qualora il tuo pensare alla competizione ti porti ad allenarti male, perdere la concentrazione, vivere in un costante mood negativo e orientato al continuo fallimento.


Ansia da competizione


Se sei preoccupato di un possibile esito negativo, se non ti senti pronto “come vorresti tu” e lasci che la mente si perda nella marea di disastri che potresti realizzare, è molto probabile che arriverai in gara cucinato e col cervello fritto dalle decine di ore trascorse a visualizzare i tuoi film dell’orrore. E’ probabile poi che il risultato sia un flop pauroso. Ma come potrebbe essere diversamente?



Intendiamoci: sono sicuro che come regista tu stia cercando di girare dei film con esito a lieto fine, ma per qualche motivo ad ogni ciak, il “visse per sempre felice e contento”, super soddisfatto della prestazione, si trasforma in un rovinoso pasticcio a volte condito con senso di vergogna e fallimento.


Com’è possibile che accada?

La brutta notizia? Il principale responsabile dei copioni e della regia dei film che girano nella tua testa, purtroppo sei tu. Che tu lo sappia o meno, purtroppo conta poco. E’ un dato di fatto e devi farci i conti.


Lo so sono crudele, ma credimi è cosi. Lo è anche nel caso tu abbia un allenatore che sia un antipatico di prima categoria, dei compagni di allenamento che cerchino a tutti i costi di farti le scarpe, dei genitori che ti hanno procreato solo per trasformarti nel Roger Federer o nella Maria Sharapova che non sono mai stati.

Oltre il danno, pure la beffa, che meraviglia!

Gestire le proprie emozioni e i pensieri già è un casino, ci si mettono pure gli altri… Hai ragione, è così. E l’unico che può farci i conti sei tu.

Ora vorrei escludere problematiche complesse, casi di famiglie da ricovero e allenatori da denuncia. Mi permetto semplicemente di dirti che hai a che fare con dei meccanismi di funzionamento della tua mente che sono complessi. Funzionano in modo “strano” e sono difficili da gestire, perché ormai viaggiano in automatico e quasi non te ne accorgi.

Pensaci: più cerchi il lieto fine, più nascono varianti che ti caricano di incertezza, dubbi ed esiti negativi.


Non riesci a trovare la fiducia di cui hai bisogno e continui quindi a girare scene che ti portano a realizzare uno splatter da Oscar, pronto a competere con Quentin Tarantino.


Che puoi fare?


Ti ho dato la brutta notizia, ora posso finalmente darti quella bella!


La bella notizia è che il principale responsabile dei copioni e della regia dei film che girano nella tua testa, sei sempre tu. Meglio che tu lo sappia. E’ un dato di fatto e devi sfruttare questa capacità affinché, da limite, diventi risorsa.


Se pensi che ti stia prendendo in giro, un po’ è così. La news è sempre la stessa, in fondo il messaggio alla base di tutto potrei sintetizzarlo dicendo: “dipende da te”. Sembra poco, ma di fatto è un’informazione importantissima.

Se lo sai, hai la possibilità di cambiare le carte in tavola. Se non lo sai, subisci la situazione e soffri.

Inutilmente, mi permetto di aggiungere.


Cosa devi sapere:

1. pensare alla gara che dovrai affrontare è inevitabile. Se tuttavia cerchi di visualizzare in modo compulsivo un’ottima performance per tranquillizzarti, quando al contrario sei troppo preoccupato del risultato e hai troppa paura di sbagliare, rischi di amplificare questa emozione anziché ridurla. Non potrai mai sentirti tranquillo se guardi il tuo prossimo futuro con il filtro dell’ansia davanti agli occhi, perché tutto quello che vedrai sarà pauroso.


2. Vivi sul pianeta “TERRA”, non sul pianeta “BOH” (un nome a caso che mi è venuto sul momento).

Noi tutti spesso andiamo sul pianeta BOH senza accorgercene. Ci perdiamo nell’atmosfera di questo pianeta fatto di pensieri, ragionamenti e film che girano e si moltiplicano in continuazione, come i virus quando attaccano le cellule umane. Pensiamo, pensiamo e pensiamo ancora, cercando soluzioni in modo compulsivo per tutte le paure che abbiamo nella nostra vita.

Fermati un secondo e ragiona: ti rendi conto che non puoi risolvere tutto con i tuoi pensieri? Riconosci che certe cose non le puoi prevedere e che, se hai paura, è necessario che tu intervenga in modo diverso perché più ti perdi nei tuoi pensieri più ti incasini pesante?




Cosa puoi fare:


1. impara ad osservare con un po’ di attenzione quello a cui stai pensando, perché se ti senti stressato, e quello a cui

pensi genera solo ulteriori dubbi e problemi, è come se stessi cercando di pescare le trote nell’oceano. Non ne troverai manco una.

Come se volessi coltivare le tue meravigliose piantine di basilico nel deserto del Sahara. I semi non sbocceranno mai.

Esistono pensieri buoni, utili, che ci aiutano e supportano. Esistono pensieri tossici, che ci rovinano.

Se nella tua testa svolazzano pensieri/immagini del tipo: “non ce la farò mai”, “sono uno schifo”, “riuscirò a vincere questa volta”, “guarda che disastro che ho fatto”, “così vado solo a coltivare pannocchie nel campo della zia Maria” e via dicendo, alimenti un copione distruttivo che, anziché migliorare, peggiorerà progressivamente la tua condizione.

Di fatto è un’informazione molto ovvia e banale, ma ti chiedo: “proprio perché è cosi banale e lo sai anche tu, perché continui a farlo?”;


2. la paura è una brutta bestia. Se non inizi a guardarla in faccia, non potrai mai affrontarla davvero. Ciò che ti può dare fiducia, lo costruisci facendo qualcosa di concreto. Se hai paura e sei insicuro, prendi atto di questo. Anziché fare lo struzzo e nascondere la testa sotto la sabbia, guarda quello che ti spaventa. Dagli una forma chiara, crea un’immagine nitida, identifica quello che ti preoccupa in modo preciso, anzichè vagare come un fantasma nei vortici tossici del pianeta BOH. Discuti con il tuo allenatore, dialoga in modo aperto con i tuoi compagni e chiedi loro dei consigli, non chiuderti in te stesso, mettere il broncio se non ti vengono gli esercizi, prendere a pugni l’attrezzatura e offenderti in modo pesante e fastidioso. Non fare la vittima e smettila di frignare! Sii disponibile a fare qualcosa di diverso. Se lo fossi, significherebbe essere più aperto mentalmente, più predisposto a cercare soluzioni. In questo modo inizieresti a vedere la realtà da una diversa prospettiva;


3. impara ad avere un dialogo interiore più costruttivo. Anziché insultarti, prova a dire a te steso qualcosa che ti dia un po’ di fiducia. Di certo non potrai dirti frasi del tipo “sono forte e vincerò di sicuro” o “sono il più fiko del mondo e non sbaglierò mai”. Ci crederesti?

Potresti però cominciare con dirti qualcosa di più umile ma profondamente vero, del tipo: “Mi sto allenando tanto e sto facendo del mio meglio”, “forse in queste settimane non mi sono veramente dedicato con attenzione a migliorare la mia performance, cercherò di stare più attento e di ascoltare di più i consigli del mio allenatore anche se ho paura”, “forse mi sto lamentando troppo, dovrei preoccuparmi ad allenarmi di più”.


Per migliorare e superare le tue paure, è fondamentale accettare la situazione per quella che è.

Sappiamo tutti che potremmo essere più bravi, che avremmo dovuto fare di più, bla bla bla. Ma se non stai bene, accettalo. Perché se non lo fai, starai solo peggio. E’ un dato di fatto.

Accettalo e riprogramma il tuo lavoro per migliorare poco alla volta.

Se ti alleni con questa mentalità, i miglioramenti saranno chiari ed evidenti. In questo modo aumenterà la fiducia in te stesso e si ridurranno i viaggi nel famoso pianeta BOH.

Tra dire e il fare, c’è di mezzo il mare, lo so. Almeno ora hai una mappa, seppur grossolana, che ti indica in che direzione andare.

In fondo, sbagliare è inevitabile, ma c’è una grossa differenza tra lo “sbagliare” perchè stai provando ad andare in una certa direzione e lo “sbagliare” perchè non ti rendi conto che quello che stai facendo, anziché risolvere le cose, ti sta portando a peggiorarle sempre di più.



Buon allenamento!


Mattia

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