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Immagine del redattoreMattia Facci

Performance ottimale: istruzioni per l’uso (parte 1)

Aggiornamento: 24 apr 2021



“Ma perché in gara non riesco a rendere come in allenamento? Cosa c’è che non va?”


Iniziamo subito con la regola più importante: dire “NON LO SO”, NON E’ AMMESSO. NON E’ CONCESSO. VIETATO, FORBIDDEN, VERBOTEN! IPINAGBABAWAL (se vuoi scoprire in che lingua sto scrivendo, divertiti con google translate).


Fermati due secondi e ragiona. E’ importante analizzare con attenzione la situazione e capirci qualcosa in più perché, probabilmente, ti sei perso qualche pezzo per strada.

E non fare quella faccia da cane bastonato, misto infastidito, misto scocciato che vorrebbe fare di tutto meno che discutere della pietosa prestazione..ti vedo sai?



Se le cose non funzionano, c’è sempre un motivo (che tu lo voglia o meno), sta a te scoprirlo. Se vuoi capirci qualcosa, per quanto possa essere fastidioso ripensare a situazioni spiacevoli, è importante che tu sia disponibile e soprattutto PAZIENTE!! Non pensare che le cose si risolvano da sole o che il tuo allenatore possa risolvere il problema senza la tua collaborazione.

I’m sorry!


Iniziamo quindi la nostra indagine.


Riesci a descrivere bene cosa ti è successo?


Ti è mai capitato prima?


Qualora ti fosse capitato, ti ricordi quando? Si tratta di situazioni a tuo avviso simili?


Focalizziamoci su quest’ultimo episodio: per te era importante o non aveva particolare valore?


Sei stato regolare negli allenamenti?


Ti sentivi pronto ad affrontarla? Perché?


Queste prime semplici domande, ti permettono di costruire una sorta di mappa, seppur ancora poco dettagliata, per orientare la ricerca.



Molto probabilmente scoprirai che ciò che hai vissuto non ti è nuovo o completamente estraneo.

Già in altre situazioni avrai forse vissuto le stesse cose, magari non con la stessa intensità.

Probabilmente non ci hai fatto molto caso e sei andato avanti, con le migliori intenzioni. E hai fatto bene!


Se tuttavia si ripropongono situazioni in cui il risultato non arriva, è opportuno che inizi a fare chiarezza.

D’altronde, come puoi cambiare ciò che non conosci?


Potrebbe darsi che per te la gara fosse molto importante. O che non lo fosse affatto.

Una gara importante è solitamente più difficile da gestire. Le aspettative sono più elevate, non vuoi sbagliare per nessun motivo perché potrebbero esserci delle conseguenze rilevanti.

Al contrario, qualora la gara non fosse cosi importante, la motivazione si abbassa, è più facile distrarsi, magari non ti sei nemmeno allenato con regolarità e il dovuto impegno.


Ho però bisogno di farti qualche altra domanda e approfondire la questione.



Per caso mi sai dire quali sono i pensieri che svolazzavano nella tua testa e le emozioni che hai vissuto i giorni prima della competizione (durante gli allenamenti/a casa)?


Come ti facevano sentire? Ti tranquillizzavano o ti preoccupavano ancora di più?


Come ti sei allenato?


Eri tranquillo e in fiducia o troppo preoccupato perché gli allenamenti non sono andati molto bene?



Impossibile non pensare, vero?

Pensare è cosi automatico che non ti rendi nemmeno conto di farlo.

Devi però stare attento, perché, per quanto automatici, non è detto che i tuoi pensieri siano sempre utili per darti fiducia e sicurezza.


Pensare alla gara va bene, pensare a quello che potrebbe succedere (buono o cattivo), è importante perché ti aiuta ad organizzare il lavoro da fare in allenamento per aumentare la tua competenza e fiducia.


Se tuttavia i pensieri diventano preoccupazioni costanti e la maggior parte del tuo spazio mentale viene occupato da paure e film che proiettano una competizione dagli esiti tragici, forse sarebbe opportuno imparare come gestirli onde evitare di stare male.


Come vedi, sei in piena fase di indagine.

Come si dice in gergo tecnico, stai in sostanza:


  1. DEFINENDO IL PROBLEMA (attraverso una serie di domande che ti permettono di fare ordine, di capire meglio cos'è successo, di fotografare in modo nitido ciò che ti ha ostacolato);

  2. e iniziando ad analizzare le tue "TENTATE" SOLUZIONI (ovvero tutto ciò che hai fatto per risolvere la situazione, ma che evidentemente non ha dato i suoi frutti, altrimenti non saresti qui adesso).

Prima di parlare di soluzioni E' IMPORTANTE CHE TI SIA BEN CHIARO IL MECCANISMO CHE TI HA CREATO PROBLEMI e che non ti ha permesso di ottenere il risultato che desideri. INTERROMPERLO E' FONDAMENTALE.

Una volta definiti problema e tentate soluzioni, potremo iniziare a parlare di PIANO B.


Nei prossimi articoli analizzeremo insieme le problematiche più frequenti, come funzionano e come agiscono.

Una volta chiare, vedrai che ti sarà più facile individuare strade alternative da percorrere per superare i tuoi limiti e raggiungere il tuo obiettivo.


Intanto...continua ad allenarti!



Mattia












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