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Immagine del redattoreMattia Facci

Mors tua vita mea?


Ho avuto la fortuna, a novembre dell'anno scorso, di andare in Zimbabwe. Si è realizzato il sogno di una vita: andare in kayak sul famoso fiume Zambezi, partendo alla base delle Victoria Falls, le famose cascate dichiarate patrimonio dell'umanità protetto dall'UNESCO.

Ragazzi, che spettacolo. Non ero mai stato in Africa!

In realtà ho visto solo un misero puntino di questo continente immenso, perchè ci vorrebbero mesi per girarlo tutto.

Ho vissuto in mezzo alla natura, pagaiavo tra onde enormi

e coccodrilli che prendevano il sole sulle calde pietre in riva al fiume.

C'erano elefanti, giraffe, ippopotami, caimani, bufali, insieme sul fiume alla ricerca di nutrimento, durante la stagione secca. Una meraviglia.

La natura è semplice e, nella sua semplicità, estremamente spietata.

Ho scattato la foto del coccodrillo pronto ad attaccare l'impala, e mi sono fatto un po' di trip a riguardo.

Se il coccodrillo ha fame, caccia e uccide. Problemi zero.

Se l'impala si sente minacciato, prende e scappa, fine della storia.

Nessun pensiero, solo istinto.


In poco tempo noi esseri umani ci siamo evoluti parecchio. Nel giro di due milioni di anni (nello specifico quando abbiamo iniziato a camminare sulle nostre gambe) abbiamo messo su una testolina non da poco!

Il problema è che non la sappiamo ancora usare come si deve. Abbiamo molte funzionalità in più, ma la parte arcaica, la più antica, legata alle emozioni di base, ci comanda ancora a bacchetta.


Questo si vede nella quotidianità: siamo coccodrilli e siamo impala. Un giorno attacchiamo, l'altro scappiamo.

Dalla paura nascono la paranoia, la rabbia nei confronti degli altri, il senso di ingiustizia, l'egoismo e tutta una serie di emozioni e reazioni che all'apparenza, abbiamo l'impressione ci aiutino ad affrontare la situazione sul momento, ma che alla lunga ci danneggiano.


Nella vita abbiamo bisogno di altro, soprattutto oggi, per vivere insieme in un mondo che sta cambiando e che sta dando chiari segnali di pericolo.

Non possiamo più comportarci come gli animali. Non funziona più. Non è sostenibile.


Ma la paura per ora vince.


E' difficile aver fiducia. Sia in se stessi, sia negli altri. Appena possiamo, arraffiamo quello che ci troviamo davanti a discapito degli altri.

Se non vorremo estinguerci, SAREMO COSTRETTI AD AVER FIDUCIA RECIPROCA. Saremo costretti a scommettere su di noi e su chi ci circonda.


Già oggi, con questo COVID 19 dovremo iniziare a farlo.

Perchè siamo tutti collegati e abbiamo bisogno gli uni degli altri per riprenderci. E partire, speriamo, in modo diverso.


La fiducia, diventerà una delle poche alternative a disposizione.

Il coraggio non sarà più un'opzione, ma una necessità.

Sempre che vogliamo recuperare la nostra vita, i nostri standard, o addirittura migliorarli, perchè no?


O vogliamo sprofondare nella povertà, lasciando il potere di gestirci nelle mani di poche persone che mi sembra abbiano qualche difficoltà nel lavorare in modo sempre onesto, nel nome della collettività?

La collettività siamo noi.

Ma se viviamo come singoli, e lasciamo che le emozioni negative ci controllino, saremo in grado di fare ben poco.


Ciao ragazzi, a presto!


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