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IL MIO LAVORO

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PSOCOTERAPEUTA-UFFICIALE-CTS-oriz_edited

COS'E' LA TERAPIA BREVE STRATEGICA

 

                                                                «Follia è fare sempre le stesse cose e aspettarsi risultati differenti»

                                                                                                                                      (Einstein, A.)

 

 

Spesso facciamo fatica a cambiare le nostre visioni delle cose.

Siamo troppo rigidi e tragicamente buffi, perchè non ci accorgiamo che ciò che facciamo per risolvere una situazione non funziona, anzi, spesso mantiene il problema lì dov’è o lo aggrava.

Finiamo così col complicarci la vita, anzichè stare meglio.

 

 

                 «Errare è umano, ma è l’impossibilità di modificare i propri errori che rende le situazioni irrisolvibili»     

                                                                                                                                   (Nardone, G.)

Come funziona la Terapia Breve Strategica?

 

  • Numero limitato di sedute (solitamente meno di venti), solitamente a distanza di quindici giorni l’una dall’altra

  • attenzione focalizzata su come si mantiene e si alimenta il disturbo

  • intervento = provocare ESPERIENZE CONCRETE che vi consentano di provare qualcosa di diverso nei confronti della realtà da cambiare

  • il cambiamento avviene su più livelli: emozionale, cognitivo, comportamentale

MENTAL COACH - PSICOLOGO DELLO SPORT

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Samuele Poddi - Corpo Libero Gymnastics Team PD

  • «Perchè quando facciamo una gara non riusciamo a dare il meglio di noi?»

  • «Perchè in allenamento le cose ci riescono alla perfezione e in competizione facciamo un disastro?»

  • «Come facciamo a migliorare la concentrazione, la nostra autostima, a non aver paura, ecc..?»

Ragazzi, ma se io vi chiedessi: voi allenate la vostra mente?

Quanto tempo ci dedicate?

La risposta è abbastanza scontata.

La maggior parte del tempo, com'è giusto che sia, la dedicate alla tecnica, alla preparazione fisica, ma non vi dedicate ad allenare quegli aspetti psicologici che, soprattutto sotto pressione, possono aiutarvi a fare la differenza.

A volte non basta essere tecnicamente perfetti. La tecnica è fondamentale, ma non può sempre aiutarvi a gestire le emozioni, la concentrazione, la motivazione.

QUANTE VOLTE SIETE VITTIME DEL RISULTATO?

Tanto forte è il desiderio di vincere, tanti sono i casini che combinate.

Più vi impegnate, più vi sentite degli stracci sporchi se le cose non vanno come vi aspettavate.

Evvvai di autoflagellazione! 

Mi sembra già di vedere la scena di un film che si ripete all'infinito: voi che siete depressi e tristi, la vita non ha più senso, gli sforzi fatti sono stati inutili, bla, bla bla bla...

I vostri allenatori che, come possono, cercano di aiutarvi, ma a quanto pare qualsiasi soluzione sembra inefficace:

- cercano di consolarvi (li prendete a parole perchè non capiscono la gravità della situazione);

- cercano di spronarvi (li prendete a parole perchè non sono delicati);

- si incazzano come delle bisce (vi chiudete in voi stessi, non comunicate e vi mangiate rabbia in silenzio);

- vi lasciano nuotare nel vostro brodo (sono degli stronzi menefreghisti).

Si tratta di dinamiche abbastanza comuni e diffuse, che creano disagio e rappresentano un ostacolo al talento e alla buona volontà. 

Proprio per questo, conoscere come funzionano può aiutarvi a cambiare certi modi tossici di affrontare lo sport, gli allenamenti e le gare.

 

Potrete essere più consapevoli e indipendenti. 

Saper «cavalcare la propria tigre» e avere gli strumenti per fronteggiare situazioni critiche con coraggio e determinazione, cambia completamente la prospettiva. 

Anzichè subire, potrete imparare a gestire voi stessi e gli altri.

Sarete contenti di farlo e sarete molto soddisfatti di voi stessi.

 

La mente è come i muscoli: più si allena, più diventa forte.

Iniziamo?                                                

 

 

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